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17 anni|| Shadowhunters || Meyer || Alesana || Paramore || Photography|| Non credere che quella ragazza sia tanto dolce di sale. E' un'acida mai vista, una testarda che piú testarda non si puó, una distrattona di prima categoria. Ma la vedi quella ragazza? E' cosí per i troppi libri che legge, è un insieme dei suoi personaggi fatti di parole, buoni e nemici insieme, è una di quelle lettere che scrivi, ma non invii. E' quel raggio che vedi dopo la pioggia...e, a volte, le sue lacrime hanno la stessa bellezza della pioggia, che cade e hai voglia di catturarne e salvarne ogni singola goccia. Ma sai che non puoi. E' una ragazza disegnata da frasi, che ha, come amici, gli autori dei suoi romanzi preferiti. "La gente s'innamora in modi strani, magari solo sfiorandosi le mani." Sono Suman De Toma, 17 anni e amo Ed Sheeran. La mia più grande passione è la fotografia. Sono su facebook: https://www.facebook.com/home.php#!/suman.detoma Tumblr: http://disanguedifuocoselene.tumblr.com/ e su Instagram: sumandetoma

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venerdì 6 febbraio 2015

Le parole preferisco scriverle invece di pronunciarle. Le parole che escono dalla bocca hanno sempre un qualcosa di bugiardo, quelle scritte no, sono l'anima stampata sul foglio, un'anima disegnata da frasi, spazi bianchi incurvati da danze di fili neri d'inchiostro che si uniscono, si allontanano, si sovrappongono.
Sin da bambina ho amato scrivere storie inventate, che narrano di principesse che si perdono nel bosco e devono affrontare questo e quell'ostacolo, contando solo sulle proprie forze.
Nessuno strumento magico, nessun aiutante, nessun salvatore.
Volevo essere vera, ma non ho mai voluto raccontare di me a dei fogli muti.
Scrivere di me renderebbero tutto  troppo vero e non so se sono pronta per questo, non so se sono pronta a me.

-Suman

mercoledì 4 febbraio 2015

A volte si ha solo bisogno di avere quel tanto di coraggio che basta per mandare a fanculo qualcuno e amare un po' di piú se stessi.

Buongiorno 💕

venerdì 16 gennaio 2015

CLAIRE DE LUNE


Cap.1     

Abbasso il ciuffo sugli occhi e mi metto gli auricolari, chiudendomi alle spalle il portone del palazzo. Debussy sta ancora suonando il mio pezzo preferito "Claire de lune".
E' una di quelle solite mattine grigie, in cui alzi il viso e non vedi altro che le nuvole scure che si accavallano minacciosamente le une sulle altre, non lasciando spazio neanche ad un minuscolo spicchio di cielo. Allora pensi a tutte quelle volte che sei stato pure tu cosí, con la paura di crollare da un momento all'altro, non sapendo fino a quando potrai resistere, con tutto il dolore che ti porti dentro. Magari poi ti convinci di stare bene e ti sembra di farcela per davvero, magari sí, puoi affrontare tutti i demoni che ti porti dentro anche oggi, anche domani ed anche tutte le altre infinite volte in cui sentirai di non farcela.
Mi piace la pioggia, mi fa sentire al sicuro, al riparo dai falsi volti che mi circondano, con i sorrisi falsi e le loro stupide moine.
A volte mi sembra di svegliarmi e non sapere piú nemmeno dove sono, chi sono, se sono davvero io il volto che sto guardando allo specchio, o mi trovo a stare, senza nemmeno averlo chiesto, in questo stupido corpo di ragazza dagli occhi scuri e un volto un po' troppo maturo per la sua etá, incorniciato da lunghi ricci nero pece. A volte mi sveglio e mi sembra di non riconoscere niente, neanche quelle frasi scritte sul quadernetto viola. Scrivere mi aiuta a dimenticare. O forse a ricordare. Non voglio che muoia niente, nemmeno questo vuoto che, invece di fare spazio, riempie.
Ormai è passato un mese dall'inizio del terzo anno scolastico e benedico settembre, il mio mese preferito. Foglie gialle, vento leggero e freddo. Arancione. Marrone. Giallo. Le felpe. La cioccolata calda. L'odore bagnato dell'umiditá sulle foglie alle 7 del mattino. E' l'autunno che si risveglia.
Prima di varcare la soglia del liceo, guardo un'ultima volta il cielo, senza ombrello come sempre, e aspetto che una goccia mi baci la fronte, per l'ultima volta. Mi piace l'idea che il cielo voglia parlarmi. Sospiro.
Anche oggi si ricomincia. E' sempre la solita routine.
-Sei tutta bagnata!- esclama Elise, toccandomi i capelli.
-Non avevo l'ombrello.- sospiro.
-Cazzo, sei sempre la solita. Non me la bevo. Mi dici che diamine di problema hai col non bagnarti? Va bene che ti piace la pioggia, ma se continui cosí ti beccherai un raffreddore.-
-Va bene, va bene. La prossima volta mi ricorderò.- le rispondo con noncuranza, poggiando la cartella affianco alla sedia. Mi sento tirare per i capelli.
-Eli!- grido.
-Vai immediatamente ad asciugarli. Tanto arriva sempre in ritardo la Pacinotti.-
Sbuffo ma non contesto. E' peggio di mia madre a volte. In fondo però, trovo sia meraviglioso avere qualcuno che si preoccupa per te cosí tanto. E' bello essere importanti per qualcuno.
Sento il calore del phon che mi riscalda le guance. Snarnutisco.
Sento la campanella suonare e lentamente si leva il solito brusio di mille anime che, come ogni mattina, iniziano ad addensarsi per i corridoi. Mi precipito fuori dal bagno e, per poco, non sbatto la porta addosso a qualcuno. Sto per perdere l'equilibrio, ma una mano mi afferra il braccio.
-Puoi innanzitutto scusarti e poi ringraziarmi.-
Non dico nulla.
Due occhi grigi come le onde del mare che si stagliano minacciose sugli scogli, mi scrutano a fondo, come volermi entrare dentro. Chiudo gli occhi d'istinto. Poi li riapro e scappo via.

"Insomma, quando la smetterai di mettere a repentaglio la tua salute? Costa cosí tanto un ombrello? Ti ho vista anche stamattina e mi sono chiesto chi è questa stupida ragazzina che vuole ammalarsi a tutti i costi. Non ho avuto dubbi e ho subito capito che eri tu. Comunque buongiorno. Anche stamattina Debussy? "
Mi arriva la notifica su Tumblr e sono sicura che è lui.
Elise mi tira una gomitata e sogghigna.
-Kratos come ogni mattina alle....aspetta, alle 8.40,  puntuale come un orologio svizzero?-
Annuisco, ma sorrido.
Sono sicura di essere arrossita, anche se non conosco la persona che mi scrive da ormai tre mesi e mezzo. Sa tutto di me, io non so niente di lui, se non che viene al mio stesso liceo. A quanto pare però, Kratos è il nome di un dio greco che personifica la potenza, è figlio di un Titano e, ovviamente, a scuola non esiste alcun ragazzo che abbia questo nome.
Kratos- Ragazzo di cenere.
Un nuovo messaggio su Tumblr.
"Stamattina eri sotto la pioggia e, credimi, non ho mai visto niente di piú bello."
"Ti prego, dimmi chi sei."
Messaggio inviato.

-Suman

venerdì 2 gennaio 2015

Every night

Quante sere passate a pensare a noi due insieme. Anche oggi, come ogni notte.
-Suman